Ruta Patavina  

Serapias vomeracea

   

 

 

 

 

 

 

 



 


 


Serapias vomeracea
(Burm. F.) Briq.

Sinonimi
Serapias cordigera subsp. vomeracea (N.L. Burm.) Sund.
Serapias lancifera St. Armand.
Serapias longipetala (Ten.) Pollini
Pseudocordigera Moric.

Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae

Nome italiano
Lingua lunga
Serapide maggiore

Etimologia
Il nome del genere (serapias) probabilmente e stato dato in onore di serapide dio della fertilità, dal greco antico saràpias/sarapidos.
Il nome specifico dal latino vomer=vomero, con riferimento alla forma dell'epichilo.

Descrizione
Pianta robusta alta fino a 60 cm, con rizotuberi ovoidali.

Foglie
Foglie 4-7, basali lineari-lanceolate, allungate, le cauline guainanti il fusto. Brattee molto grandi acute, che possono raggiungere i 60 mm di lunghezza, oltrepassando di molto il casco.

Fiori
Infiorescenza più o meno lassa, allungata, con 3-12 fiori piuttosto grandi; sepali e petali conniventi a formare un cappuccio allungato, grigio-bruno, con nervature purpuree evidenti; labello piuttosto lungo, da rosso chiaro a porpora violaceo scuro, molto peloso fino al centro dell'ipochilo, con alla base due lamelle parallele; ipochilo concavo, con i lobi coperti dal cappuccio; epichilo lanceolato, appuntito, rosso-bruno, a volte addossato al fusto.

Periodo di fioritura
Aprile-giugno

Territorio di crescita
Presente su tutto il territorio Italiano, ad esclusione di Sardegna e Val d'Aosta.

Habitat
Prati aridi ed incolti, garighe, radure boschive, su terreni argillosi.

Somiglianze e varietà
Serapias vomeracea subsp. laxiflora (Soò) Gòlz & H.R.Reinhard che si differenzia per la pianta più snella, con base del fusto e delle foglie spesso macchiate. Fiori più piccoli, con epichilo ribattuto all'indietro ed addossato al fusto.

Note
le serapias hanno un sistema di impollinazione diverso da altre specie, difatti gli imenotteri trovano un comodo ed accogliente rifugio per riposarsi in una conformazione a tana del fiore, l'insetto viene a contatto con il ginostemio, così il polline si sparge di fiore in fiore.

Foto riprese sul Monte Ceva - Colli Euganei

Fonti: Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it