Ruta Patavina  

Ruscus aculeatus

   

 

 

 

 

 

 

 

 



 


 

 

Il Pungitopo (Ruscus aculeatus L.) è un basso arbusto sempreverde con tipiche bacche rosse, appartenente alla famiglia delle Ruscaceae.

Caratteristiche

Il pungitopo, o pugnitopo, nome volgare del Ruscus aculeatus, comune nella macchia mediterranea, è una pianta cespugliosa sempreverde alta dai 30 agli 80 cm, provvisto di cladodi, fusti trasformati che hanno assunto la funzione delle foglie, divenendo ovali, appiattiti e rigidi, con estremità pungenti. Poco sopra la base dei cladodi, in primavera, si schiudono i minuscoli fiori verdastri, e quindi i frutti, che maturano in inverno, e che sono vistose bacche scarlatte grosse come ciliegie. È specie indicatrice di mediterraneità, costituendo una delle componenti del sottobosco delle pinete e delle leccete.

Sinonimi
Ruscus ponticus Woronow
Ruscus hyrcanus sensu Stankov & Taliev, non Woronow

Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae)
Classe: Liliopsida (Monocotyledones)
Ordine: Liliales (Asparagales - APG)
Famiglia: Liliaceae (Ruscaceae - APG)

Nomi italiano
Pungitopo, ruscolo.
dialettali: Punziratti, Erba Cocca, Brusco (Lig.); Agrovert, Spongiarat, Spars bastard (Piem.); Bruscu, Spinasorech (Lomb.); Brusasorzi, Rust (Ven.); Zigasorgh, Punz-Pondga (Emil.); Pugnitopo, Piccasorci (Tosc.); Bruscolo, Scope bruschie (Mar.); Scacciaragni (Laz.); Vischiarna, Asparago pazzo (Abr.); Frascina, Rascagatte (Camp.); Scopa, Geroselle (Pug.); Bruscio (Bas.); Sparacin sarvaggiu, Granara (Cal.); Spinedda, Spinapulici, Runzu (Sic); Piscialletto, Frusci, Vruskiu, Spinatopis (Sard.).

Etimologia
Il termine Ruscum (neutro) oppure Ruscus (femminile - quindi l'epiteto "aculeatus" è grammaticalmente errato, perché dovrebbe essere reso al femminile: "aculeata"), è il nome con cui già in età latina-classica veniva chiamato il pungitopo (o anche i rovi). Con tali nomi viene menzionato sia nelle Bucoliche che nelle Georgiche di Virgilio* (fine I sec. a. C.), e nel Res rustica (come Ruscus) di Columella** (I sec. d. C.); Plinio il Vecchio (I sec. d. C.) afferma che il Myrtus silvestris***, sive oxymyrsine, sive chamaemyrsine, dei greci è quello che Castore chiamava Ruscum [Castor oxymyrsinen myrti foliis acutis, ex qua fiunt ruri scopae, ruscum vocabit, ad eosdem usus (Nat. Hist., Lib. XXIII: cap. LXXXIII)].
Sia la derivazione di Ruscus da una parola greca vagamente assonante [ρύγχος (rygcos) = muso, becco], sia la sua parentela con una radice celtica che designava l'agrifoglio o il bosso, appaiono semplici congetture non supportate da riscontri linguistici oggettivi. Più plausibile la discendenza, per contrazione, da un altro termine latino, rusticus = "delle campagne", e questo perché la gente di campagna (in latino rustici) utilizzava le fronde pungenti di R. aculeatus per proteggere le vivande dai topi: da questo medesimo uso deriva il nome volgare "pungitopo".
Aculeatus significa "che porta aculei" e si riferisce alla pungente spinescenza apicale dei cladodi.

Usi

Il pungitopo viene coltivato come pianta ornamentale, soprattutto come decorazione durante le feste natalizie.I germogli di pungitopo, dal gusto amarognolo, talora noti come "asparagi selvatici", raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina a mo' di asparagi, lessati per insalate, minestre e frittate.


Foto riprese sui Colli Euganei
da Renato Trevisan

Fonti: Wikipedia - sito www.fughiitaliani.it