Ruta Patavina

  Ophrys sphegodes

   

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 



 


 

 

L'Ofride verde-bruna (nome scientifico Ophrys sphegodes Mill., 1768) è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidaceae.

Etimologia

Il nome generico (Ophrys), secondo quanto scrive lo scrittore romano Plinio il Vecchio (23 – 79), deriva da un'antica parola greca “οφρύς” e significa “sopracciglio”. Gli antichi (scrive sempre il naturalista latino) usavano appunto questa pianta per produrre una tintura per colorare le sopracciglia. Può essere però che il vero significato derivi molto più semplicemente dalla forma delle lacinie interne del perigonio oppure dalla pelosità del labello (carattere molto più evidente del primo). Il nome specifico (sphegodes) deriva, sempre dal greco, dalla parola "sphex" (= vespa) e si riferisce ai particolari disegni sul labello. In realtà altri in quei disegni vedono un addome di un ragno (da qui alcuni nomi comuni).
La
denominazione scientifica attualmente accettata di questa orchidea (Ophrys sphegodes) è stata proposta dal botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771) in una pubblicazione del 1768, ottava edizione del suo Dictionnaire.
In
lingua tedesca questa pianta si chiama Gewöhnliche Spinnen-Ragwurz; in francese si chiama Ophrys araignée; in lingua inglese si chiama Early Spider Orchid.

Sinonimi
Ophrys aranifera Hudson
Ophrys crucigera Jacq.
Ophrys fucifera Curtis

Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae

Nome italiano
Calabrone
Fior di ragno
Orchidea verde-bruna

Descrizione
Pianta robusta alta 25-40 cm.

Radici

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

Fusto

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale, arrotondati e di colore biancastro; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.

  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è breve ma piuttosto slanciata, semplice ed eretta. Il colore è verde.

Foglie

Sono presenti poche foglie radicali (massimo 5) a forma oblungo-lanceolata, ad apice acuto (mucronato) e ripiegate a doccia. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Quelle cauline sono progressivamente più ridotte a portamento amplessicaule e simili a brattee. Dimensione delle foglie: 5 - 15 mm.


Fiori
Infiorescenza lassa, con fiori di dimensioni variabili; sepali distesi di colore verde o verde-giallastro, molto raramente rosati; petali distesi lateralmente e verso l'alto glabri, variabili nelle forme con margine ondulato di colore giallo-verdastro o brunastro; labello intero, ovale, vellutato, a volte con margine giallo; disegno piccolo a forma di H , grigio o bluastro lucente; gibbosità basali poco sviluppate, cavità stigmatica arrotondata con due pseudo-occhi solitamente colorati di verde.
 

Frutti

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[8]

Riproduzione

La riproduzione di questa pianta avviene in tre modi:

  • per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi che riconoscono nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tentano una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. In questo caso specifico alcuni studi hanno dimostrato che il profumo che emana l'orchidea Ophrys sphegodes è simile all'odore delle giovani vergini di Andrena nigroaenea[9]. Sono stati segnalati comunque altri imenotteri collegati a questa orchidea: Colletes cunicularius, Xylocopa iris[10] e altre specie del genere Andrena (A. tibialis, A. fulvata)[11].
    Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”
    [12].

  • per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).

La germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). La disseminazione è di tipo anemocora.


Periodo di fioritura
Febbraio-maggio

Territorio di crescita
Presente su tutto il territorio Italiano (escluso la Valle d'Aosta)

Habitat
Prati aridi ed incolti, garighe e radure boschive.

Foto riprese sui Colli Berici
da Dario Racconci