Ruta Patavina  

 Lonicera caprifolium

   


 

 

 

 



 


 


Famiglia:
Caprifoliaceae

Nomi volgari: Caprifoglio, Legabosco, Madreselva, Abbracciabosco, Manine, Manicciola;

Nomi popolari: Ua di San Zuan-Friuli, Bandirole-Veneto, Ciuccialet, Brassabosch-Piemonte, Cocon, Ligabòsch-Lombardia, Man de S. Pietru-Liguria, Fior del cucù-Emilia, Manciole-Umbria, Cascicavalle, Succhiamele-Abruzzo, Deta de la Madonna-Basilicata, Sucarella, Capraiola-Calabria, Lupa du boscu-Sicilia, Gualangin-Sardegna.

Etimologia: il nome specifico dal latino “capra” = “capra” e “folium” = ”foglia” si riferisce al portamento della pianta che si arrampica come le capre per brucare le foglie degli arbusti, ma forse anche al fatto che le stesse foglie sono appetite dalle capre.

Morfologia:
pianta arbustiva, rampicante, caducifoglia, fusti volubili, quando sono giovani, sono molto ramificati e pelosi, lunghi sino a 5-6 m.
Le foglie brevemente picciolate nei fusti sterili, mentre in quelli fertili risultano picciolate solo le foglie inferiori, quelle mediane invece, appaiono variamente congiunte alla base, quelle superiori connate (unite tra loro), opposte, ovate con la pagina superiore verde e la inferiore più chiara hanno margine intero.
I fiori sono ermafroditi, delicatamente profumati, riuniti in fascetti apicali, sessili. La corolla gamopetala, di 3-5 cm, è caratterizzata dal labbro inferiore ripiegato, si presenta solitamente bianca con striature rosee e alla fine della fioritura è giallo-crema.
I frutti sono bacche ovoidi di colore rosso, contenenti pochi semi appiattiti.

Distribuzione – habitat – fioritura:
in Italia è pianta comune, ma assente nelle isole, predilige i terreni calcarei e ombrosi del sottobosco, le macchie e i margini dei boschi. Fiorisce da maggio a luglio sino a 1.200 m.

Proprietà ed usi:
pianta antispasmodica, espettorante, emolliente, vulneraria, diuretica, lassativa, emetica; ricca di acido salicilico, un antinfiammatorio naturale che si trova in molti preparati farmaceutici; contiene inoltre glucosidi e tannini, che svolgono, anch’essi, un’azione disinfiammante, e oli essenziali utili per calmare la tosse
Per uso esterno, efficace nelle stomatiti, nelle dermatosi e sulle ferite.
Esistono diverse varietà coltivate a scopo ornamentale per formare pergolati e rivestire muri.

Curiosità:
i greci chiamavano questa pianta “periclymenon” da “pericleio” = “circondo”, con riferimento al suo portamento volubile e rampicante che spesso danneggia la pianta ospite ed è per questo che viene chiamata anche "legaboschi".
Nel linguaggio dei fiori, è simbolo del legame d’amore.

 

Foto riprese sul Monte Cecilia - Colli Euganei
da Renato Trevisan

Fonti: Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it