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Buglossoides
purpurocaerulea (L.) Johnston
Sinonimi
Lithospermum purpurocaeruleum L.
Tassonomia
Regno:Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Lamiales
Famiglia:Boraginaceae
Nome italiano
Erba-perla azzurra, miglio cattivo (in Liguria).
Etimologia
Buglossoides dal latino buglōssa>>dal greco bóuglōsson = lingua di bue,
purpurocaerulea=dal colore dei fiori. Lithospermum, un termine introdotto
da Dioscoride e nato dalla fusione delle parole greche pietra e semente.
Descrizione
Pianta erbacea rizomatosa, con fusti prostrati, quelli sterili, mentre i
fioriferi sono eretti e alti fino a 60cm.
Foglie
Foglie lanceolate e acuminate di colore verde deciso, con nervatura
centrale saliente. Le inferiori sono picciolate e le superiori sessili.
Fiori
Fiori relativamente grandi, disposti in cime terminali, sono dapprima
porpora e poi blu intenso, con corolle lunghe 3 volte il calice e
rivestite all'interno di piccoli peli, mentre alla fauce i peli diventano
più corti.
Frutti
I frutti sono acheni, bianchi e lisci, di forma ovoide e di consistenza
lapidea, di sapore dolciastro, vischiosi e mucillaginosi. Restano
attaccati ai rami, dopo la fioritura. La durezza della scorza è dovuta
alla presenza di una gran quantità di carbonato e silicato di calcio.
Periodo di
fioritura
Da aprile a giugno.
Territorio di
crescita
Cresce in tutto il territorio italiano.
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Habitat
Preferisce il fresco ai margini dei boschi e delle radure
Costituenti
chimici
Acido rosmarinico, acido caffeico.
Uso Alimentare
Frutti e foglie opportunamente essiccati possono essere usati per la
preparazione di un thè rinfrescante.
Uso Farmacologico
Si attribuiscono a questa essenza azioni protettive epatiche e una buona
efficacia quale antiossidante. Uno studio condotto da ricercatori
dell’Università di Lecce nel 2006 ha evidenziato le proprietà
antiossidanti ed epatoprotettive di questa pianta. Oltre a queste il
decotto di B. purpurocaerulea, per uso interno, esercita un’azione
diuretica. Per suo esterno è utile contro irritazioni cutanee e ustioni.
Tutti i
trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto
stretto e diretto controllo medico.
Medicina
alternativa e Curiosità
In alcune zone del meridione d'Italia anche la medicina popolare
attribuisce funzioni epatoprotettive a questa pianta. In passato gli
erboristi e i medici ben conoscevano le virtù officinali e le usavano, al
pari delle altre Boracinaceae,per ristabilire il tono intestinale e per
combattere l'itterizia. B. purpurocaerulea è chiamata, nel Salento, “erba
di S. Marina”. Il nome fa riferimento al culto di S. Marina il cui
santuario, a Ruggiano, è tradizionale meta di pellegrinaggio per i malati
di itterizia o “male dell’arco”, così detto perché si pensava fosse la
conseguenza di aver infranto il divieto rituale di guardare l’arcobaleno.
La medicina cinese ne fa uso per trattare eczemi, ascessi, ustioni ed
alcuni tipi di tumore, in particolare tumori della pelle. I popoli
aborigeni canadesi usano le foglie disseccate e le radici per ricavarne
un’infusione che causa una temporanea sterilità e che viene usata come
contraccettivo.
Note
La denominazione Lithospermum, ovvero pietra e semente, intendeva porre in
risalto la eccezionale resistenza che i semi oppongono alle pressioni
:un'insolita durezza che ha indotto i seguaci di Parecelso a credere
possibile la cura del "male delle pietre"(calcoli renali). L'apparato
radicale contiene una sostanza colorante nota con il nome di alcannina, da
cui, secondo i diversi procedimenti di estrazione, si sintetizzano colori
vegetali che producono tonalità cromatiche brunastre o rosse.
Foto
riprese sul Monte Cinto- Colli Euganei
e Colli Berici
Fonti:
Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it
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