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SistematicaLa
famiglia di appartenenza dell'“Euforbia
cipressina” (Euphorbiaceae)
è un gruppo vegetale abbastanza numerosa, organizzato in 303
generi per un totale di circa 6700
specie. EtimologiaL'etimologia
del nome generico è controversa. Da un lato lo scrittore latino
Plinio (Como,
23–
Stabia, 79) c'informa che la parola
”Euphorbia” deriva da un medico, di nome appunto ”Euforbio”,
cerusico di corte del re Giuba del regno della
Mauritania; ma d'altra parte considerando la
derivazione di questo vocabolo dal greco si viene a sapere che con
”Euphorbium” s'indicavano le piante (che ora noi conosciamo sotto il
genere considerato) che producevano un succo
latteo caustico e velenoso utilizzato nella medicina di allora[2].
In altri testi si cita un medico greco di nome “Euphorbus” che per
primo usò questa pianta nella medicina. Ma anche ”Euphorbia”
potrebbe derivare da ”Euphorbius” che è formato da due parole :
”eu” (= buono) e ”phorbe”, (= pascolo o da foraggio), il cui
significato finale potrebbe essere "ben nutrito"[3]. MorfologiaSono piante a ciclo biologico perenne. L'altezza media va da 15 a 40 cm (massimo 60 cm). Tutta la pianta è glabra e di colore verde-glauco. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacee con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve dotate di un asse fiorale eretto con poche foglie. RadiciLe radici sono secondarie da rizoma. Fusto
FoglieLe foglie cauline lungo il fusto sono alterne, disposte densamente e in modo patente oppure inclinate verso il basso; mentre quelle dei rami sterili sono a consistenza setacea e addensate a pennello. Il colore spesso può essere giallastro, altrimenti è verde chiaro. Le lamine delle foglie (ma anche delle brattee) hanno i bordi interi. La forma in genere è strettamente lineare. Dimensione delle foglie : larghezza 1 – 3 mm; lunghezza 10 – 20 mm. InfiorescenzaL'infiorescenza
delle “euforbie” e quindi di questa pianta è diversa da quella delle altre
Angiosperme e si chiama
ciazio
(= coppa da spumante), chiamata anche “pseudanzio”. Consiste in cinque
brattee
glabre saldate tra di loro e di colore verde più
chiaro rispetto alle foglie sottostanti. La loro funzione è quella di
protezione dei fiori interni : per questo motivo una tale struttura viene
spesso chiamato
involucro similmente all'involucro
delle
Asteraceae. Queste
brattee
è quello che rimane del
perianzio dei fiori maschili. In quattro
insenature, tra le dentellature delle cinque
brattee,
emergono in evidenza dei corpi ghiandolari (generalmente quattro – il
quinto a volte è mancante) a forma di semiluna, colorati di giallo e
contenenti delle sostanze
nettarifere per attirare gli insetti
pronubi. Le corna delle mezzelune sono allungate
e quasi sempre convergenti. FioreI fiori sono unisessuali (solo parte maschile e parte femminile) e monoici, ridotti all'essenziale (sono presenti solo gli organi strettamente riproduttori – quindi il perianzio è assente). Diametro del fiore 8 – 12 mm.
Frutti [modifica]Il frutto è una capsula “tricocca”a tre logge monosperme (a un solo seme) e quindi contenente in totale tre semi. La forma della capsula è profondamente triloba. La forma dei semi invece è ovoidale e “caruncolata” (con protuberanze). Queste protuberanze emergenti derivano direttamente dall' ovulo nel quale inizialmente erano delle escrescenze del tessuto della placenta utilizzate durante la fecondazione da parte del polline[1]. La disseminazione avviene per esplosione della capsula (fino a 5 m di distanza[6]. La superficie delle capsula è rugosa, mentre i semi sono grigi e lisci. L'endosperma è abbondante e i cotiledoni sono grandi. Dimensione della capsula : 3 mm Distribuzione e habitat [modifica]
Fonti: Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it |
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