Ruta Patavina  

Echiuum vulgare

   


 

 

 

 



 


 


Echium vulgare L.


Sinonimi: Echium carriezii Gandoger, Echium granatense Coincy, Echium lacaitae Sennen, Echium laetum Salisb., Echium lycopsis L., Echium pustulatum Sm., Echium wierzbickii Reichenb.
 

Famiglia: Boraginaceae
 

Nome volgare: Erba viperina, Echio
Etimologia: Dal greco echis = vipera per la somiglianza dei 4 acheni appuntiti del frutto alla testa di una vipera. Il nome specifico dal latino col significato di comune.

Morfologia:
Robusta pianta erbacea biennale, irsuta , poi ispida perché ricoperta di caratteristici peli rigidi.
Il fusto che nasce dalla rosetta basale di foglie nel secondo anno, può raggiungere il metro di altezza, è semplice e diritto, talvolta con corti rami alla base, ha foglie alterne, sessili, oblungo-lanceolate e ricoperte di peli robusti ed irti. Le foglie della rosetta sono lanceolate-spatolate, acute all’apice e ristrette alla base in un corto picciolo, sono lunghe fino a 10 cm e larghe 1,5 cm.
I fiori raccolti in cime all’ascella delle foglie superiori, formano una infiorescenza cilindrica o talvolta piramidale, sono grandi 1,5 - 2 cm, con calice peloso profondamente diviso in 5 lobi lineari, corolla a tubo obliquo, pelosa anche internamente con fauce allargata ed obliqua. Durante la fioritura i fiori passano dal rosa-rossastro all’azzurro-blu , fenomeno frequente nelle boraginaceae. A volte, ma raramente i fiori sono bianchi.
Il frutto è un tetrachenio verrucoso.

Distribuzione – Habitat – Fioritura:
Distribuita in Europa ed Asia minore, naturalizzata in America del Nord, è comune in Italia dove vegeta dal livello del mare alla montagna, nei prati, sui poggi, lungo i binari, nelle cave da 0 a 1500 m. Fiorisce da Maggio a Ottobre.

Utilizzi e proprietà:
I suoi principi attivi: antociani e mucillagini, conferiscono a questa pianta proprietà diuretiche, depurative e sudorifere per quanto riguarda l’apparato escretore, antinfiammatorie ed emollienti sull’apparato respiratorio. Per uso esterno viene ancora usato nella medicina popolare come antinfiammatorio sulle pelli arrossate, aride e sulle mucose boccali irritate. Una manciata di fiori infusi nell’acqua calda del bagno esercita una delicata azione emolliente su pelli delicate facilmente irritabili.

Curiosità:
Nei tempi antichi si credeva fosse un buon antidoto contro le punture degli scorpioni

Foto riprese sul Monte Ceva - Colli Euganei
da Paola Polato

Fonti: Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it