Ruta Patavina  

 Clematis vitalba

   

 

 

 

 

 

 



 


 


Clematis vitalba L. è una pianta arbustiva delle Ranunculaceae a distribuzione oloartica nota anche col nome comune di vitalba che deriva da vite alba (vite bianca). In Italia è presente su tutto il territorio sino a circa 1300 m in incolti, boschi di latifoglie, macchie temperate.

Mostra un comportamento rampicante (la sua forma biologica secondo Raunkiaer è P lian - fanerofite lianose) con fusti ramificati, che si allunga anche oltre i 20 metri sugli alberi, sviluppando alla base tronchi legnosi anche piuttosto grossi. Il profumo, quasi impercettibile, è vagamente simile a quello del biancospino. Fiorisce tra maggio ed agosto a seconda della quota.

È una pianta velenosa per la presenza di alcaloidi e saponine (in particolare la protoanemonina), sostanze presenti anche in altri generi della famiglia, che si accumula soprattutto negli organi più vecchi. Può provocare irritazioni cutanee al contatto.

È considerata una pianta infestante del bosco. Infatti, specialmente in associazione con i rovi, la vitalba crea dei veri e propri grovigli inestricabili a danno della vegetazione arborea che viene letteralmente aggredita e soffocata. Tali presenze sono infatti quasi sempre l'espressione di un degrado boschivo.

sinonimi della Clematis vitalba L.
( = Clematis bellojocensis Gandoger, Clematis dumosa Gandoger, Clematis odontophylla Gandoger, Clematis scandens Borckh., Clematis transiens Gandoger)

Vitalba, Clematide comune, Ticchi, Viorna, Vidaelba.

Forma biologica: P.lian - fanerofite lianose (Piante lianose incapaci di reggersi da sole e quindi comportamento rampicante).

Descrizione : Pianta perenne con fusto legnoso, lianoso a sezione stellata, che può raggiungere anche i 15 mt.di lunghezza, fascicolata, rampicante e vigorosa, con rizoma grosso e nodoso.
Foglie opposte suddivise in 3 o 5 segmenti imparipennati, di forma lanceolata od ovata con margine intero o dentellato e peduncoli ingrossati alla base. Fiori eretti giallastri o bianco verdastri con diametro di 2-3,5 cm, dal profumo intenso. Sono riuniti in infiorescenza a pannocchia, situati all’ascella o all’estremità dei rami, con 4 o 5 sepali petaloidei pubescenti su entrambe le facce con stami e carpelli numerosi.
I frutti sono piccoli acheni ovoidei con lunga resta piumosa argentea, arricciata all’apice.

Fioritura : Maggio - Agosto, a seconda l’altitudine. Impollinazione anemofila.

Distribuzione in Italia : Presente in tutto il territorio.

Habitat: Cresce in ambienti sieposi , incolti, in boschi di latifoglie, in luoghi selvatici, nelle macchie a tipo temperato, al margine di fiumi e di canali. Si adatta alla maggior parte dei suoli ed ha la capacità di ricolonizzarsi repentinamente con invadenza, diventando talora pianta infestante. Sino a 1.300 m.

Note di sistematica : specie simili sono la Clematis recta L. - Clematide eretta, che si distingue per il fusto eretto, in parte legnoso ed in parte erbaceo, non rampicante, con tepali glabri, a bordi pubescenti ed antere lunghe 2,5- 4 mm., ed è dotata di proprietà simili a quelle della Clematis vitalba e
Clematis flammula L. , specie diffusa nelle zone mediterranee, che si distingue per le dimensioni inferiori, per le foglie bipennatosette e per i petali pubescenti solo sulla faccia esterna.
 

Curiosità

  • Viene usata in cucina utilizzando i germogli primaverili per le frittate ("frittata di vitalbini"). A causa delle tossine comuni alla famiglia delle Ranunculaceae è consigliabile non consumarne grosse quantità. Bisogna utilizzare esclusivamente le parti molto giovani della clematide in cui la concentrazione delle sostanza tossiche è molto bassa.
  • In Nuova Zelanda è stata dichiarata "unwanted organism" (organismo non gradito) e non può essere propagata, distribuita o venduta. Rappresenta infatti, per la sua crescita veloce e vigorosa, una minaccia per le specie native.
  • In passato veniva chimata "erba dei cenciosi" in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed ulcerazioni con le foglie di questa piante allo scopo di impietosire i possibili donatori.
  • Questa pianta è inoltre annoverata come rimedio nei fiori di Bach con il nome di Clematis suggerita a chi sogna ad occhi aperti, è indifferente alla vita e fugge dalla realtà.


Etimologia : Il termine Clematis deriva dal greco "klema -atos "="pezzo di legno flessibile, pianta sarmentosa," a indicare il portamento della pianta ,mentre vitalba dal latino "vitis-alba"="vite bianca" riferendosi o alle infiorescenze biancastre o all’infruttescenza piumosa argentea.

Foto riprese sui Colli Euganei - Monte Cecilia
da Renato Trevisan

Fonti: Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it