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La
famiglia delle
Brassicaceae (assieme alle
Asteraceae) è una delle più numerose delle
Angiosperme, diffusa principalmente nella fascia
temperata e fredda del nostro globo. Il
genere
Cardamine comprende fino a 150
specie,
una trentina della quali sono presenti spontaneamente sul territorio
italiano.
Il
Sistema Cronquist assegna la
famiglia delle
Brassicaceae all'ordine
Capparales mentre la moderna
classificazione APG la colloca nell'ordine
delle
Brassicales. Sempre in base alla
classificazione APG sono cambiati anche i
livelli superiori (vedi tabella a destra).
Nelle classificazioni più vecchie la
famiglia del
genere
Cardamine era chiamata anche
Crociferae e a volte
Cruciferae.
Il
genere
Cardamine appartiene alla
tribù delle Arabideae le cui
specie
sono caratterizzate dall'avere una radichetta “accombente”, ossia che
rimane ancorata ai
cotiledoni e quindi si sviluppa lungo la linea
di separazione degli stessi[1],
mentre all'interno del
genere Cardamine bulbifera fa parte del
“sub-genere” (o sezione) Dentaria.
Questo
genere non ha sempre avuto l'attuale struttura
tassonomica. Inizialmente, con
Linneo, furono formati due
generi distinti chiamati Dentaria e
Cardamine poi in seguito riuniti in un unico
genere (Cardamine) considerandolo
comunque abbastanza
polimorfo. Le due sezioni (Cardamine e
Dentaria) differiscono in quanto le seconde hanno i semi provvisti di
una largo ed
alato funicolo o
peduncolo (cotiledoni
peduncolati); si distinguono inoltre per l'habitat
abbastanza caratteristico (frequentano i boschi di latifoglie –
soprattutto
faggete
su un
substrato abbastanza ricco di sostanze
nutrienti) e per la precoce fioritura. In realtà solo nelle
specie
europee, le due sezioni, presentano dei caratteri
morfologici abbastanza riconoscibili, mentre non
altrettanto avviene per le
specie
del
Nuovo Mondo dove presentano una notevole
convergenza strutturale. In effetti la spinta ad unificare i due
generi è venuta proprio dagli Autori americani.
È da aggiungere inoltre che anche attualmente le
specie
spontanee della flora
Americana sono pressoché ignote all'Europa,
questo significa che nonostante i grandi traffici commerciali non è
avvenuto un gran scambio di semi o piantine fra i due continenti[2][3].
Cardamine bulbifera
L.
Sinonimi
Dentaria bulbifera L.
Tassonomia
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Capparales
Famiglia: Brassicaceae
Nomi italiano
Dentaria minore, dentaria bulbifera.
Descrizione
Pianta erbacea perenne, con rizoma dentellato, che ricorda la corona
dentale, ma questi segni sono lasciati dai piccioli fogliari degli anni
precedenti, fusto eretto, semplice, caratterizzato da bulbilli ascellari,
alto fino a 40/50cm, con fiori riuniti in corolle.
Foglie
Le foglie inferiori sono pennate con 7 segmenti, lanceolate o bislunghe,
mentre le superiori sono più piccole e semplici.
Fiori
I fiori sono
ermafroditi,
dialipetali,
attinomorfi e
tetrameri (calice e corolla composti da 4
parti). Dimensione del fiore completo : 10 – 20 mm.
Sono rosa-porporini, raramente bianchi, con 4 petali più lunghi del
calice, vengono impollinati dagli insetti.
Frutti
I frutti sono silique appiattite e strette, che raramente maturano, ma la
pianta si riproduce ugualmente lasciando cadere a terra i bulbilli.
Periodo di
fioritura
Fiorisce da aprile a giugno.
Territorio di
crescita
Cresce in tutto il territorio italiano ad esclusione della Val d'Aosta,
Sardegna e Sicilia.
Habitat
L'habitat
tipico per queste piante sono i boschi di
faggete
e di
castagneti; ma anche le zone collinari fresche.
Il
substrato preferito è
calcareo,
ma anche
siliceo
con pH
neutro e terreno ricco di sostanze nutritive con valori medi di umidità.
Pianta che si può trovare dalle fresche colline al piano montano, fino a
1300m.
Somiglianze e
varietà
Cardamine pentaphyllos, Cardamine heptaphylla, che si distinguono anche
per l'assenza dei bulbilli oltre che per il numero delle foglie.
Foto riprese sui Colli
Berici
da Dario Racconci e Paola Polato
Fonti: Wikipedia - Sito
www.funghitalinai.it
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