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Campanula rapunculus
L.
Tassonomia
Regno:Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Campanulales
Famiglia: Campanulaceae
Nome italiano
Raponzolo, Raperonzolo, campanula commestibile.
Etimologia
Campanula diminutivo di Campana
per l’evidente forma che caratterizza la corolla delle specie appartenenti
a questo genere; tale nome fu dato dal fisico e botanico tedesco Leonhart
Fuchs -Fuchsius- (1501-1566) ad una pianta appartenente sicuramente a
questo genere, poi ripreso da Tournefort e da Linneo.
Rapunculus diminutivo del latino rapum = rapa,
quindi col significato di piccola rapa, in relazione al grosso fittone
caratteristico di questa specie.
Descrizione
Pianta a ciclo biennale, a portamento erbaceo alta fino a oltre 1-1,5 m;
con fusto eretto o ascendente, spigoloso, glabro o poco peloso almeno alla
base, poco ramoso oltre la metà apicale, o semplice; radice fittonante
ingrossata, carnosa o lignificata, biancastra.
Foglie
Nel primo anno le foglie, lunghe da 4-6 cm a 12-13 cm, sono tutte disposte
± in rosetta basale aderente al terreno, a lamina spatolato-oblunga o
obovata, picciolate; nel secondo anno sono presenti anche quelle cauline,
lunghe 1,5-8 cm, sessili e strettamente lanceolate o sublineari,
diminuenti via via di dimensioni verso l’apice del fusto; margine da
sub-intero o ondulato a dentellato; pelosità molto variabile, semplice, o
assente.
Fiori
Infiorescenze racemose lasse e strette, a volte poco ramificate; peduncoli
fiorali molto brevi o comunque generalmente più corti dei fiori, con
brattea lineare inserita all’incirca alla loro base; il calice, lungo fino
a 2/3 della corolla, porta 5 lobi lineari-lesiniformi, da eretto-patenti a
patenti in piena antesi, a volte poco revoluti, glabri; corolla
campanulata azzurro-pallida, rosea, o bianca, lunga da 10-12 fino a 20-23
mm, generalmente glabra e divisa sino ad 1/3 della sua lunghezza in 5 lobi
lanceolati, leggermente revoluti, a volte con breve mucrone apicale; stami
5 con antere bianco-giallastre, ovario infero triloculare, stilo diviso
all’apice in 3 segmenti stigmatici; sia stami che stilo sono più brevi
della corolla.
Frutti
I frutti sono capsule poricide (pori laterali o nella parte apicale); semi
numerosi, bruni e di piccole dimensioni.
Periodo di
fioritura
Fiorisce da marzo a settembre.
Territorio di
crescita
Cresce in tutto il territorio italiano, ad esclusione delle isole.
Habitat
Prati, anche alberati, cigli delle strade, fra l'erba, dal livello del
mare fino a oltre 1500 m di quota.
Costituenti
chimici
Fibre, flavonoidi (luteolina, kaempferol, quercetina). Nella radice
proteine, sali minerali, vitamina C, inulina.
Nei fiori tannini, resine, acido gallico, gomme. Nelle foglie vitamina C.
Uso Alimentare
Il raperonzolo è una apprezzata e ben nota specie commestibile. Le radici
possono essere consumate sia fresche che cotte. Da fresche costituiscono
una piacevole aggiunta alle insalate primaverili. Cotte hanno un sapore
dolce, in qualche modo simile a quello delle noci, che le rende molto
gustose. Le foglie cotte costituiscono un apprezzato contorno. I giovani
germogli, in primavera, una volta sbollentati possono essere consumati
come asparagi.
Uso Cosmetologico
Non si conoscono usi nella moderna cosmetologia per questa specie. Nella
medicina popolare si consigliava di applicare un cataplasma di foglie per
combattere le verruche.
Uso Farmacologico
L’inulina e la vitamina C presenti nella radice la rendono un efficace
diuretico e rinfrescante. In particolare l’inulina, un oligosaccaride
composto da catene di fruttosio, favorisce la digestione, riduce la
produzione di gas intestinali ed ha un effetto lassativo.
Tutti i
trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto
stretto e diretto controllo medico.
Medicina
alternativa e Curiosità
Nella moderna fitoterapia non c’è particolare uso di questa specie. Per
uso alimentare, tuttavia, i principi attivi presenti le conferiscono
proprietà vulnerarie, antisettiche, astringenti, rinfrescanti e lassative.
La radice, priva di amido, può essere consumata anche dai diabetici. Con
le foglie ed i fiori, lasciati in infuso, si prepara un colluttorio utile
a combattere il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale.
Foto
riprese sui Colli Euganei - Monte Ventolone-Piccolo
da Paola Polato
Fonti:
Wikipedia - sito www.funghiitaliani.it
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