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Anacamptis pyramidalis
(L.) Rich.
Sinonimi
Aceras pyramidale (L.) Rchb.f.
Orchis pyramidalis L.
Anacamptis urvilleana Sommier & Caruana
Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae
Nome italiano
Orchidea piramidale
Etimologia
La definizione del Genere è derivata dal greco "anakamptein",
si pensa per i due segmenti eretti posti sul labello, il nome di
specie "pyramidalis" deriva dal latino piramidale,
per la caratteristica forma che assume all'esordio l'infiorescenza di
questa orchidea.
Descrizione
Tuberi ovoidi, pianta esile con fusto slanciato alto 20-60 cm, spesso
flessuoso, verde, glabro.
Foglie
Inferiori lineari-lanceolate 4-10, acute lunghe fino a 25 cm, le superiori
guainanti o addirittura bratteiformi.
Fiori
Infiorescenza densa, inizialmente conica, formata da piccoli fiori rosa
(raramente bianchi) sepali laterali patenti, il mediano connivente con i
petali a formare un casco. labello trilobato a lobi subuguali, sperone
sottile, filiforme curvato verso il basso.
Tipo corologico
Euromediterraneo (presente in europa e nel bacino del mediterraneo)
Periodo di
fioritura
Da Maggio a Giugno ed in alcune zone può spingersi fino a Luglio.
Territorio di
crescita
Presente nell'intera penisola, isole comprese.
Habitat
Diffusa in suoli particolarmente calcarei e asciutti, la troviamo presente
e ben diffusa nell'intero territorio nazionale, oltre che nei prati
collinari e montani, mi capita spesso d'incontrarla ai bordi delle strade
interne delle aree boschive più aperte.
Somiglianze e
varietà
Non esistono specie simili, questo Genere in Italia è presente con questa
unica specie.
Note
L'impollinazione di questa specie avviene grazie all'azione di lepidotteri
notturni e diurni, le due alette laterali collocate alla base del labello
inferiore guiderebbero gli insetti impollinatori verso il nettare
provocando con il necessario passaggio la fecondazione del fiore.
Foto riprese sul M. Ventolone
e M. Cecilia
- Colli Euganei
da Paola Polato e Renato Trevisan
Fonti: Wikipedia - sito
www.funghiitaliani.it |
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